Le Mappe di comunità alla Reggia di Caserta

Il Concorso d’Idee “L’Ecomuseo. Il futuro della memoria – Individuazione di percorsi ecomuseali e realizzazione di Mappe di Comunità”, proposto per l’anno scolastico 2011-2012 e destinato alle scuole primarie e secondarie di primo grado, associazioni delle province di Caserta e Benevento, è un esperimento unico nel panorama nazionale. Finora l’elaborazione delle Mappe di Comunità e gli originali percorsi di lettura partecipata del paesaggio che da essi conseguono, sono stati promossi da Enti locali, singole Scuole o, in maggior parte, da gruppi locali di cittadini attivi. Caserta rappresenta il primo caso, in Italia, di una Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali che riconosce la validità di queste esperienze per valorizzare il proprio patrimonio territoriale, approfondendone e divulgandone la conoscenza.
L’Ecomuseo, infatti, nasce dalla necessità di un museo che non sia solo vetrina di opere, ma che giochi un ruolo più incisivo nella vita culturale della società di appartenenza, oltre a conservare significative testimonianze del proprio patrimonio culturale ed ambientale accrescendo il grado di consapevolezza degli abitanti sul valore del proprio territorio e rafforzando l’identità culturale locale.
La proposta ha un’ulteriore elemento di unicità, perché ha inteso coinvolgere un territorio vasto con la partecipazione di numerose scuole, contemporaneamente. Ne è nato un lavoro di coordinamento più complicato, ma sicuramente completo dal punto di vista della narrazione. Le Mappe di Comunità presentate in questo catalogo, rappresentano le tessere di un puzzle che, messe assieme, descrivono i caratteri identitari di una regione ricca di Storia e storie, nella quale convivono sia gli aspetti migliori che quelli più problematici del paesaggio.I ragazzi impegnati in questo esercizio di lettura e di presa di coscienza, hanno saputo interpretare appieno lo spirito della Convenzione Europea del Paesaggio che, per esempio, all’art. 1 definisce il paesaggio “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” e nell’art. 2 include nella salvaguardia “sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, che i paesaggi della vita quotidiana e i paesaggi degradati”. Attraverso i metodi della ricerca/azione, i ragazzi hanno svolto una vera e propria indagine sul campo: tramite l’osservazione diretta, la consultazione delle fonti, le interviste effettuate agli attori privilegiati e i sopralluoghi, essi hanno inizialmente raccontato lo spazio a loro più prossimo, quello urbano, nelle sue particolarità storico- artistiche e architettoniche più evidenti, poi hanno esteso il loro punto di vista al paesaggio extraurbano, aggiungendo le tracce del patrimonio naturalistico e infine gli aspetti della cultura immateriale (aneddoti, leggende, detti popolari, ricette, canti).
Dal punto di vista delle tecniche di rappresentazione, ogni scuola ha scelto quella che ha ritenuto più opportuna a rendere comprensibili i messaggi che si intendevano trasmettere: c’è chi ha preferito dare la priorità al testo scritto piuttosto che alle immagini, e ci sono riuscitissime convivenze di fotografie, cartoline d’epoca, disegni, collage, addirittura stoffe. Il tutto sapientemente impaginato, con risultati grafici molto eleganti e armonie cromatiche interessanti. Al di là dei differenti risultati formali, ciò che conta è l’immediatezza con la quale si leggono queste Mappe di comunità che, attraverso un uso ponderato e diretto delle informazioni, riescono a descrivere il territorio in maniera efficace. Il merito dei risultati ottenuti va riconosciuto ai docenti che hanno saputo guidare i ragazzi nel difficile compito dell’analisi del proprio ambiente di vita, aiutandoli a selezionare i principali elementi di valore per le comunità di origine, favorendo l’apprendimento cooperativo, organizzando i gruppi di lavoro, senza mai sovrapporsi al lavoro creativo né limitando lo spirito critico dei propri alunni.
L’evento di presentazione finale delle Mappe di comunità prodotte non è stato solo un momento di “premiazione”: per l’impegno profuso, le capacità di sintesi e rappresentazione, tutti i partecipanti meritavano di essere premiati con qualcosa in più di una semplice targa di riconoscimento! La mostra allestita nei locali della Sala Bianca della Reggia di Caserta è stata l’occasione per la condivisione, il pretesto per promuovere i propri territori ad un pubblico più vasto, nella speranza che dallo scambio reciproco si prenda finalmente coscienza della ricchezza che gli stessi custodiscono.
Aldo Summa