La Poesia della nuda pietra

Con il suo continuo strusciarsi contro l’arredo urbano, la popolazione […] ha conferito alla città quella patina che abbiamo finito per amare. Anch’io, con il mio continuo passare in su e in giù, ho talmente contribuito alla lucidatura delle suppellettili stradali che, per la prima volta nella mia vita provo un vago senso di possesso. Intendo tuttavia situarmi nella rara specie dei proprietari liberali e spalancare a tutti le porte della città.
                                                                                                                                               Robert Doisneau
Tanta fatica e un lungo vagare per approdare ad un balcone che dava sulla montagna. Il mare mi era mancato sempre: lo avevo negli occhi che a tratti si abbinavano al cielo e all’umore; lo avevo nelle mani a volte, che nel quotidiano non
sapevano dove andare ed aspiravano all’infinito…(pagg.37-40)
Maria Carmela Masi